Vincitori Contest letterario “Radici, impulso e rivoluzione”


Radici, impulso e rivoluzioneVincitori Contest letterario “Radici, impulso e rivoluzione”

Il Contest letterario gratuito di TEATRO e POESIA “Radici, impulso e rivoluzione promosso dall’associazione culturaleMeris in Domue dal centro culturale NAI per poter offrire agli scrittori e ai lettori l’occasione di giocare ad un TEATRO VERACE senza gare, timoni e timori e per far conoscere la nuova pubblicazione di giuseppe carta,Radici, impulso e rivoluzioneedizione libera Youcanprint

Il regolamento parlava chiaro: la fantasia, la voglia di divertirsi e di sentirsi vivi erano il requisito che avrebbe permesso agli autori di “prevalere“, orrore di PAROLA quando si tratta di sentimento letterario. Ma, in un modo o nell’altro, occorreva che la giuria, composta da 

Emiliana Gimelli (Autrice, attrice e regista) 

Daniela Salvator (lettrice compulsiva)

Nino Vacca (Ingegnoso teatrante)

Andrea Mura (Regista) 

e giuseppe carta

scegliesse a chi offrire l’opportunità di mettere in scena teatralmente la propria Opera, oltre ad aggiudicarsi una copia di “Radici, impulso e rivoluzione” , decretare i vincitori del contest, insomma.

Il contest era diviso in 2 SEZIONI:

A.SHORT COMEDY 

In 300 parole (un breve racconto-sceneggiatura lungo massimo 350 parole)

B. POESIA OLTRE LA POESIA 

(massimo 80 versi)

Finalmente sono stati scelti i vincitori, ma prima di proclamarli è bene sottolineare quanto sia stato difficile sceglierli, sopratutto nella sezione A(Racconto-Sceneggiatura) quella più teatrale, in cui è stato necessario offrire una palma d’onore supplementare.

**************MENZIONE D’ONORE!*********************

Nella sezione A  per Anna Maria Cherchi, con la sua Opera “PREDI MUSU”  

PREDI MUSU (+1872- 1956)

di

anna maria cherchi

Predi Musu che divenne Canonico, era un uomo intelligente e di grande umanità, da come se ne parla immagino fosse un gran burlone, lasciò credere ai suoi parrocchiani che avesse dei poteri speciali, tipo: avvitare che i merli mangiassero le ciliegie dal giardino o qualche calamità come l’ invasione delle cavallette. Ancora a Villamassargia se ne parla. Questo raccontino, tra i tanti, lo ricordo, per l’ingenuità di chi credendo, che una preghiera scritta e tenuta come ciondolo al collo, potesse evitare la morte, e lo rendesse immune dalle palatole nemiche. Richiamato in guerra, un “ tale” pensò bene di andare a far visita a Predi Musu affinché gli desse questa benedizione, il vecchio Canonico non voleva saperne, ben conscio dell’ ingenuità di tale richiesta, ma tanta fu l’insistenza e le suppliche che alla fine si arrese dicendo: bene io ti do una preghiera scritta, la dovrai portare sempre con te, ma bada bene, se la curiosità t’ inducesse a leggere la preghierla prima del ritorno a casa, perderà il potere. L’ ingenuo signore, tanta era la paura che provava, non solo promise, ma in guerra, era più coraggioso che altri, tanto era la potenza che attribuiva a sa “ punghedda” questo era il nome in vernacolo del piccolo involucro . Per tre lunghissimi anni combatté con coraggio sicuro del ritorno a casa. Finita la guerra, giunto all’ ingresso del paese chiamato allora “ la croce” perchè in quel punto nel XIV° SEC. gli Aragonesi misero una croce in pietra, il fortunato ex combattente, con ansia, prese sa” punghedda” ,con un piccolo coltellino aprì velocemente per leggere la preghiera che lo aveva reso immune dai colpi nemici, aprì il foglietto dove Predi Musu scrisse: Bai a sa guerra, coit ‘a torrai ca filus de bagassa non di morinti mai! (traduzione – vai in guerra, tornerai presto, perché i figli di puttana non muoiono mai!)

Tutte le opere partecipanti possono essere lette cliccando QUI.

FINALISTI

Sezione A

Numero Ventidue” di Valentina Di Caro

Predi Musiu (+1872- 1956)” di Anna Maria Cherchi

Bang” di Francesco Giannini

Gratta e vinci” di Franco Frasca

Musica signori” di Marcello Pilia

Mustafà” di Mariella Tafuto

“Il poeta” di Simone Vanali

Sezione B

Il sognatore” di Teresa Addis

“I piegan stavano li immobili sopra i loro cavalli truccati” di Valentino Bistrussu

Cerebropatia” di Marco De Angelis

Etranger” di Roberto Tadeu De Azevedo

Lasciatemi stare sono orizzontabile” di Frankie Fancello

Amore vampiro “ di Luana Farina

Scolastitragica” di Martina Lorai Meli

“Rivoluzione C” di Terri Meloni

Il manifesto dell’Iconoclastia! di Sergio Messere

Filastrocca di marinaio” di Luciano Tarasco

.

.

**********VINCITORI***********

Sezione A

Musica signori

di

Musica signori,

è la festa del patrono in paese,

balli e musica,questa notte in piazza ballotondo e mazurka, tango, passutorrau, e rock e roll.

Sah…sah…sahh.1…2…3.. provasah…sah..Giuanni applaude e fischia, quarantanni a Torino, reparto verniciatura, in fiat, un figlio tossico e uno laureato alla bocconi, è in pensione, è sereno ora e balla con la sua signora che sembra una credenza, ma si muove bene sui tacchi alti e quasi gli vien voglia di baciarla.

La tromba di Paolo Fresu, sui monti di Berchidda soffia note cristalline,che il maestrale non porta fin quaggù,

Alberto Sanna, canta il suo ruvido blues, al Marlin, su un palco di fronte il mare.ma quì non si sente.

Respiri piano per non far rumore,ti addormenti di sera,e ti risvegli col sole….

canta l’ orchestrina,

Valentina stringe il suo pivello, boy friend scozzese, souvenir di quando ha fatto l’erasmus a Barcellona,con una canna puo sembrare di essere con gli amici alle Ramblas.

Musica signori,musica e balli,balli e degustazione, sapori di sardegna,peccato che le patate dei culurgiones siano cresciute in francia, e il grano arrivi da chissà quale paese dell’est,

ballosardo e sapori di Sardegna signori.

giovani pastori, capelli corti sotto il berretto, pantaloni di fustagno, tracannano birra,nel baretto improvvisato sotto il gazebo,Valentina si avvicina, allunga cinquanta euro, sà che loro hanno l’erba migliore.

Bustianu scalda il cucchiaino sotto il lampione,

il lampo di uno sguardo, e ora Giuanni non balla più, lascia scivolare una lacrima,e stringe lo scialle alla sua signora.

Eleonora D’ Arborea è stata dilaniata dai suoi falchi

Emilio Lussu è morto sull’Altopiano

Costantino Nivola e annegato a Long Island

Nanneddu meu su mundu er gai a siccut’ era non torra mai.

.

Sezione B

Il manifesto dell’Iconoclastia

di

Caro artefice
del domani,
urlare dovrò ai quattro venti
che, da tempi remoti,
putride ondate
di cicalecci
e di legnose bacchettate
hanno reso marcescenti
alle tenere radici
i nostri virgulti promettenti.
Queste serpi
senza pudore
e senza volto
annidate nel tepore
dei ministeri
e degli altari,
delle cattedre
e dei focolari,
il loro verbo edace
han seminato a piene mani
nel nostro ingegno ferace:
Fede e aldilà,
famiglia e tradizione,
società e subordinazione
nell’al-di-qua…
Lor Signori «cravatte e croci d’oro» –
i paladini del dovere
e del «posticino sicuro»,
i nemici del nostro piacere
e dell’individuo –,
delle loro verità di cicale
ci han lastricato la via
inculcandoci la menzogna delle menzogne:
la ridicola dottrina della morale.

Ed ecco il popolino a lavorare,
Loro la torta a tagliuzzare
con mani lisce e compunte,
e poi i flûte colmi a posare
su violacee labbra unte,
ciancicando alfine
l’umida pastura
con lingue d’inchiostro
e protesi di tecnica ultrafine.
Amici miei,
è tutto a nostre spese
il blablablà saccente
attorno al tavolo gongolante
del Palazzo più alto e più fetente!

Orsù dunque
nell’anno sovversivo,
noi proclamiamo
la fondazione
della città-giardino
di Galama:
il nuovo mantice della gioventù.
E qui sanciamo,
contro le imposture di ieri,
la sovranità del Singolo
nella potenza libera
della sua natura in fieri;
invalidando
ai sensi del neonato corpus
ogni specie d’istituzione
e di pensiero corrente.

Nell’anno sovversivo,
che tale manifesto
del nuovo ordine
circoli e venga affisso
al più presto
sui muri e sui portali
d’istituti, di piazze
e d’ogni altra fucina
e struttura
culla di tutte le razze.

A difesa della legittima sovranità
del singolo.
Qui,
nella Città-stato di Galama.

 

I vincitori saranno contattati via email per l’invio del premio.

Complimenti ai vincitori, finalisti e partecipanti! 

Radici, impulso e rivoluzione di giuseppe carta:

Radici, impulso e rivoluzione” è una raccolta composta da quattro commedie scritte da giuseppe carta, due delle quali sono state messe in scena dalla compagnia “Meris in Domu

Radici, impulso e rivoluzione” è un viaggio teatrale, che per esigenze di emancipazione parla della Sardegna.

Lo fa ripercorrendo le fasi della sua storia, da quella nuragica a quella moderna, pretesto utilizzato per parlare della quotidianità e della risoluzione delle sue attuali problematiche, offrendo infine delle prospettive possibili.

In “CHE GIORNO È OGGI?” l’ambientazione avviene nella Sardegna nuragica dimenticata, RADICE-stimolo che racconta un futuro possibile, quadro drammaturgico che indaga dinamiche socialmente attuali. 

In “AICCI OI AICCI PRIMA” scritto nella forma bilingue sardo-italiano, si descrive la penosa situazione che nel 1906 portò la Sardegna e in particolare la comunità di Villasalto (CA) a ribellarsi contro lo Stato oppressore e le sue tasse e balzelli.

In “QUARTUCCIU E PARIGI” avviene una fortunata serie di equivoci che porterà il personaggio principale “Folie Delavie” a capire il motivo per cui rassomiglia a Giuseppe Verdi.

IL QUADRO FATATO” è il primo canovaccio scritto da giuseppe carta, era il 2004. Tramite la magia delle fiabe si sviluppano temi fondamentali come la scelta del mondo in cui si vive, l’incidenza dell’ambiente sulla propria vita e la relazione vittima-carnefice.

Un gioco il teatro.

Radici, impulso e rivoluzione

Si ringrazia  OUBLIETTE MAGAZINE per il supporto organizzativo!

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