
Nella vita può capitare di fare incontri emozionanti.
Il mio è stato in una caffetteria di Cagliari, dove ho trovato un tavolino “apparecchiato” con dei libri.
Incuriosita, mi sono avvicinata al banchetto, e l’attenzione è stata subito catturata da quello con la copertina bianca: “Visioni dal periscopio emozionale“ di Giuseppe Carta.
Per mia indole, decido di non fermarmi all’esteriorità di una lucente e colorata copertina, lo apro, gli do uno sguardo veloce e un inspiegabilmente entusiasmo mi fa prendere quota.
L’incontro è avvenuto.
Per onorare la regola dell’inaspettato book crossing, occorreva avere un libro da scambiare, ma appresso non ce l’ho. Decido di non demordere, devo portarlo in viaggio con me, cerco perciò di ottenere un permesso speciale che purtroppo o per fortuna non ottengo.
Uscendo con gli amici, qualunque fosse la destinazione precedente, come attratta da una calamita incomprensibile, nuovamente si passava dalla caffetteria, ma per un motivo o per un altro non riuscivo mai a concretizzare lo scambio. Il caso interiore, aveva i suoi “ pazzi” piani e nonostante ormai da tempo nella borsa avessi un libro da scambiare con quello bianco, all’ultimo momento, prima di uscire, la sostituivo con quella del nulla di fatto. Il mio personale romanzo doveva continuare.
Così per circa due mesi il libro bianco, come un amore che ama, mi ha aspettata.
Questo finché timorosa di perderlo, decido di occultarlo sotto una consistente fila di libri.
L’amore è fatto di incontri ma anche di decisioni da prendere, non avrei potevo sopportare che qualcun altro l’agguantasse e lo convincesse a
deludermi.
Il mattino successivo, con in borsa un futuro libro viaggiatore da cui non mi sarei voluta separare, parto a liberare il mio libro bianco, l’appuntamento è decisivo.
Varcata la soglia del bar, realizzo che il libro bianco non c’è più. Il panico mi assale.
Mi infilo di corsa all’interno della caffetteria senza neanche salutare, introducendomi persino in una sala adibita agli eventi.
Niente! Il libro di Giuseppe Carta, non c’era più
Le persone mi stavano osservavano perplesse, e le mie amiche, ancora ferme all’ingresso, ridevano di gusto del mio passionale atteggiamento.
-I libri sono stati spostati in un camerino a causa dei lavori in corso– mi annuncia finalmente il titolare del bar.
Dopo gli angosciosi attimi e un ulteriore ora d’attesa, finalmente, la mia caparbietà viene premiata.
“Visioni dal periscopio emozionale”, con tutti i suoi candidi colori, finalmente rincasa con me.
Quando le “Visioni emozionali” vengono a cercarti, forse non è un caso.
“Visioni…” è un percorso che svela come comprendere qualunque aspirazione tramite i propri esplosivi desideri. E’ un collante tra occhi e anima e Giuseppe Carta sa ben rappresentare le emozioni come la paura, la sofferenza, la disillusione o l’illusione, le sue Visioni sanno descriverci.
Leggerlo mi ha incoraggiato a rinvigorire le piccole luci e a farle diventare grandi, vivendo e sprigionando emozioni liberatorie e sensazioni positive che spesso passano attraverso esperienze negative.
Immedesimandomi nei fili logici, che ha intessuto per non farmi perdere di vista sogni e obiettivi, incastonerò i tasselli a lungo cercati e non trascurerò più la mia parte “bambina”, fonte del mio futuro.
Credo che questo libro abbia qualcosa di particolare che sembra legarsi coi miei stati d’animo…
Un po’ mi spavento quando scegliendo un numero a caso, ogni poesia pare la risposta o la perfetta descrizione di un momento…
Visioni di un libro bianco, mio nuovo bagaglio Emozionale.
Esmeralda Nardi, lettrice di Visioni dal periscopio emozionale di Giuseppe Carta
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