Vincitori “Concorso letterario “geltOUb”
La giuria, composta da Giuseppa Sicura, Carlo Onnis, Giuseppe Carta e Bianca Mannu ha finalmente decretato i vincitori!
Ricordando che il tema era libero per entrambe le sezioni,
e che sarebbe stato particolarmente gradito
il senso del rovesciamento, il colore della possibilità, l’abbandono delle sofferenze e la propensione alla novità,
dopo aver ringraziato primo fra tutti la web magazine –Oubliette Magazine– che ci ha offerto un supporto determinante, ci piace ricordare le tante persone che hanno ruotato attorno al concorso, rendendolo fresco, passionale e vivo.
Per la sezione -B- poesia c’è stata una bagarre all’ultima parola, e anche se non sono riuscite a vincere è doveroso segnalare: (per aver preso almeno un 10\10 almeno da un giurato)
-Allie Walker con “OSTINAZIONE”
-Maria Antonietta Milia con “LA MIA TELA BIANCA”
-Urania Scarpa con “Dentro di te”
mentre per la sezione -A- short story si è dovuto ricorrere all’ex aequo.
A vincere una copia ciascuno dell’ultima silloge poetica di Giuseppe Carta, “geltOUb”
che nasce dal rovesciamento, dalla decisione di ampliare il senso, dalla necessità umana di osservare la vita e l’amore da prospettive più universali e meno egoistiche. Per rendere valore al presente, per smussare i troppo appuntiti spigoli che non ci permettono di dissetarci dalla fonte del dialogo, preziosa sorgente di comprensione e compassione con quest’epoca, incomprensibilmente positiva.
Bando alle ciance:
I VINCITORI DEL CONCORSO LETTERARIO geltOUb sono:
Sezione -A-
Ex aequo:
-Mariposa Han
–Enrico Scano
Sezione -B-
Sandro Bozzolo in arte “Baltic men”
Complimenti!
Ecco le opere Vincitrici:
Sezione -A-
Mariposa Han Titolo: IL LIBRO”
Seduta nel mio divano leggo un libro poco entusiasmante, come del resto la mia vita, ma all’improvviso, emana una piccola scossa, le lettere si muovono in modo caotico e creano a poco a poco nuove parole e frasi. Guardo la copertina e il titolo svanisce sotto i miei occhi, cambia anche il colore, da grigio scuro ad un rosso sgargiante, sono confusa e spaventata, penso: Forse ho la febbre?
Le mani tremano, il libro cade sul pavimento, lo raccolgo, ma riaprendolo trovo scritto nella prima pagina RICOMINCIA.
Ora si che sono spaventatissima! Ma la curiosità prende il sopravvento, faccio dei respiri profondi, bevo dell’acqua e dico a me stessa: Fatti coraggio e leggi.
Il nuovo racconto mi cattura, lo leggo tutto d’un fiato, parla di me, Laura, della mia vita non com’è sempre stata, ma come sarà da adesso in poi.
Da quel giorno io, il libro e la mia vita, siamo una cosa sola, ossia, la personificazione della felicità.
Enrico M. Scano Titolo: IL BIANCO E IL NERO
Da un po’ non riusciva più a distinguere il bianco dal nero. Da bambino gli avevano insegnato che che tutto ha il suo opposto. Ci sono la vita e la morte, la destra e la sinistra, il bene e il male. C’è la luce del giorno e il buio della notte e ci sono le cose bianche e le cose nere. Ma da qualche tempo gli capitava con sempre maggior frequenza di scambiare corvi per candide colombe, tori inferociti per placidi vitelli e prendere per smaglianti sorrisi delle putride bocche. No, non era diventato daltonico. Ma le cose non erano così semplici come volevano fargli credere: il mondo era più complicato di così. Aveva compreso che non ci sono cose bianche o cose nere. Semplicemente bianco e nero coesistono. C’è il buio anche dove c’è la luce. Glielo aveva detto anche il suo medico di fiducia: “Dia retta a me, impari a cogliere le sfumature”.
Sezione -B-
Sandro Bozzolo in arte Baltic men
Titolo: [Quel che accade in un momento potrebbe non accadere mai]
Nel caso in cui un mondo a luci gialle si impadronisse di te
e le dominanti del colore
non ammettessero altra verità
se non quella del sogno
[un sogno in cui ti ritroverai a leggere libri in lingua straniera
a una bambina rapita dalle immagini]
tu
lascia accadere le cose che accadono
concedi alla sorpresa di sorprenderti
anche quando tutto sembra evidentemente
una truffa organizzata.
Ti ritroverai a vagare in un mondo a luci gialle
in cui le dominanti del colore
non ammettono altra verità.
Delirio incandescente raffreddato nella neve.
La serratura di una porta che non apre
e che per lo stesso principio
non potrà chiudersi più.
La verità galleggia sospesa in un mondo a luci gialle
e si condensa in una certezza fatta a forma di chissà.
E tu
che fino a ieri ne eri escuso
ti ritrovi a chiederti com’era possibile
che fosse impossibile
tutto questo.
Fine.