Per essere felici
è cosa buona e giusta
dedicarsi a circostanze promotrici di felicità


“Non gradiva essere seccato da sorrisi inutili e transitori,
figuriamoci l’orticaria che qualsiasi sentore di umana lamentela
gli provocava!”
il Romanzo non Romanzo di Giuseppe Carta, nato per offrire SPIRAGLI COMUNICATIVI.
-La stratificata trama dovrà essere sezionata dai sospiri e dai respiri necessari alla sua decifrazione.-
Ordinalo QUI
La propensione alla felicità deve essere indirizzata con precisione, pena l’infertilità vitale, concetto da scartare se non si vuole fare ritorno verso la patria di tutte le scuse, appunto la sterile lamentela.
Il tema era libero ma gli AUTORI IN VALUTAZIONE hanno gradito i versi che sottendevano le direttrici della maturazione, quelli che introducevano alla trasformazione della visuale, e tutte le parole che l’imperante PENSIERO UNICO vorrebbe negare all’umanità. La sezione era UNICA (Canzoni-Short Story, Poesia e ….)e doveva essere scritta con massimo 30 strofe o 600 parole.
Il Contest è stato un avvicendarsi di emozioni. Un ringraziamento sincero a tutti gli AUTORI IN EVOLUZIONE che hanno partecipato, ma sopratutto ci piace offrire un riguardoso ringraziamento a coloro che si son presi la responsabilità di diventare AUTORI IN VALUTAZIONE. Scegliere 5 Opere tra tutte quelle che ci son piaciute, è stato un atto non consigliabile ai deboli di cuore, speriamo che in futuro qualcosa possa evolversi.
Le Opere arrivate sono una testimonianza dei nostri tempi, Donatella Sarchini ( QUI ) ha descritto la nostra Epoca e la non semplice relazione con la felicità. Ci piace aggiungere che la felicità è un luogo intenzionale le cui sfumature sono collegate alle nostre vibrazioni, assolutamente in Evoluzione.
Durante il Contest gli autori hanno ricevuto dai lettori una guida precisa, un faro capace di illuminare il proprio tragitto di lettura, un dialogo riguardante il proprio modo di intendere l’opera appena letta. Tantissimi autori hanno ricevuto delle “nomination”, in ogni caso, anche chi non è arrivato alle fasi finali potrà testimoniare al futuro la propria assoluta presenza, non bisognosa di ulteriori conferme e sottolineature.
Tutte le opere in Contest QUI
I finalisti QUI

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I finalisti QUI
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Ginepro d’ONORE
Maria Rosa Oneto
-La luce fioca-
In questo grumo di carne frollata, dove si aggirano mosche e tafani, come uomini intabarrati da voglie mal sane, ho respirato il dolore di non essere più nessuno. Mani che non toccavano cibo. Piedi che hanno smesso di andare in cerca di futuro. Giace la mente, ingabbiata in strane megalomanie, che mi hanno visto regina di una monarchia senza ideali. Potevo respirare nell’abisso di un cratere perso nell’inferno. Chi ero, veramente?! Una donna invisibile e assente, che ovunque recitava il vento. Il canto smodato di foglie generose. Il lugubre lamento della luna sopra il monte. Osannavo l’alba, vestita di rosso porpora. Il sole, stretto ai fianchi, mi scolpiva le membra con ardore infinito. L’elegia del mare, dondolando i seni, faceva sgorgare latte e tuberose incallite. Non ero che un grumo di carne messa a macerare per l’inverno. Soltanto i passeri osavano ancora avvicinarsi in cerca di vermi. Forse ero già morta senza che nessuno abbia voluto dirmelo. Resisteva la coscienza. L’anima di pietra. Da lontano, la luce fioca di una candela, partoriva farfalle innamorate del cielo.
COMPLIMENTI E GRAZIE A TUTTI I PARTECIPANTI!